martedì 6 marzo 2012

Nel ricordo

Da http://fc.retecivica.milano.it/rcmweb/InComune/verbali%20di%20consiglio/16-9-2004.pdf


Nel ricordare il Generale Talò, vorrei rivolgere un saluto al
Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, il
Colonnello Michele Carbone, che oggi ci ha onorati della sua
presenza. Signor Colonnello, la prego di portare il cordoglio del
Consiglio Comunale di Milano ai colleghi ed alla famiglia del Generale
Talò: un uomo che, fin dal 1937,ha sempre onorato la gloriosa divisa
della Guardia di Finanza servendo il nostro Paese con lealtà,
rettitudine e senso del dovere. Comandante della Legione di Milano,
era stato insignito della Medaglia d’Argento del Comune di Milano nel
1989; la motivazione di quella prestigiosa onorificenza ne ricordava
‘la partecipazione alle azioni insurrezionali che portarono alla
liberazione di Milano nell’aprile del 1945. Nella sua lunga e brillante
carriera – concludeva la motivazione della Medaglia – ‘il Generale
Talò ha sempre dedicato a Milano il massimo impegno, con vasta
cultura, alte capacità professionali e profonda umanità’.

domenica 4 marzo 2012

Famiglia Talò

Da http://www.ilcorrieredelledonne.net/?p=256

28 DICEMBRE: 1908-2008 CENT’ANNI DAL TERREMOTO DI MESSINA 2008: L’ANNO DELLE DONNE
TERREMOTO DI MESSINA, STORIE DI SOLIDARIETA’ TRA DONNE
by Teresa on 29 dicembre 2008 · in Cultura

di Bibiana Talò*




Sfilato siciliano
Furono numerose le testimonianze di aiuti che da Palermo arrivarono in soccorso dei superstiti dell’immane cataclisma che travolse la città di Messina il 28 dicembre 1908 e che segnò la sua totale distruzione e la morte di una metà della sua popolazione… Fra le tante ebbe risonanza l’opera svolta dalla marchesa Micetta Carrozza di San Leonardo Pallavicini, vedova del dott. Paolo Piraino, medico messinese. La marchesa Micetta Carrozza ebbe la fortuna di non trovarsi a Messina in quel fatidico giorno della distruzione della sua città, richiamata a Palermo dalla figlia Sarina Piraino, sposa del sig. Giuseppe Talò, in attesa del suo primo figlio Francesco. Qui, a Palermo, donna Micetta e la figlia Sarina, con superlativo slancio umanitario, si adoperarono a soccorrere conoscenti sopravissuti al disastro accogliendoli nella loro casa di Palermo. Giunse la sua amica signora Rosaria Ainisterio e la figlia Rosina, salve dopo due notti e tre giorni passati sotto le macerie. Con loro giunsero una ventina di ragazze orfane di entrambi i genitori, di congiunti e di ogni avere.

Donna Micetta e la figlia Sarina, animate da alcune nobildonne palermitane, fra cui la duchessa D’Alcontres, la sig.ra Matilde Tagliavia ed altre, si adoperarono a sistemare il folto gruppo delle profughe dove possibile, ma in maggior numero nella loro casa, al corso Vitt. Em. di Palermo.

Si pensò di sollevare le profughe non soltanto nel fisico e nel morale, ma di avviarle a qualche interesse di vita.

Trovò successo il campo dei lavori di ricamo a mano, un campo in cui la profuga sig.ra Rosaria Ainisterio e la figlia Rosina erano esperte. Lo sfilato siciliano e il ricamo a punta d’ago interessò la maggior parte delle profughe che lavorarono con molto impegno, con amore e interesse. La marchesa Micetta e la figlia Sarina Talò, animarono sempre di più l’iniziativa e per fronteggiare le necessità che il loro slancio umanitario richiedeva, vendettero un agrumeto di verdelli sito a Roccalumera in provincia di Messina. Rifornite del necessario per i lavori: tela di lino, filo di scozia, merletti e di altro, le profughe riuscirono ad eseguire lavori di ricamo a mano di alta perfezione, tanto da essere definiti “lavori di mani angeliche” .

Di tali pregiati lavori furono inviati due saggi alla Regina Elena di Savoia, che lodò la provvida iniziativa con un messaggio di compiacimento – con lettera inviata dal Ministero della Real Casa – ” per quanto concorsero alla esecuzione dei lavori offerti dalle operaie profughe”.

Il folto gruppo delle ragazze orfane del terremoto di Messina, andò man mano riducendosi per varie sistemazioni di vita – molte nel matrimonio – finché morta la marchesa Micetta nel 1918 fu interrotta ogni attività lavorativa.

* L’autrice di questo articolo, una dolcissima signora di 97 anni, la bella storia di solidarietà tra donne l’ha raccolta da parenti scampati all’immane tragedia del terremoto di Messina del ‘908. La signora Talò, insieme alla sorella Elena di 95 anni, conservano ancora pezzi preziosissimi di sfilato siciliano e ricami a punta d’ago.

Bollettino Guardia di Finanza 27 aprile 1945

Dalla pagina 56 del bollettino dell GDF del 27 aprile 1945:


l’insurrezione a milano ed in lombardia 48 dalla serena valutazione della situazione, il compito affidato a questa legione, seppure molto onorevole, appare non facile, soprattutto per la insufficienza dei mezzi di cui si disponeva (moschetti, poche armi automatiche e bombe a mano). tuttavia il contegno calmo e deciso degli ufficiali e della truppa mi dava la confortante certezza di poter affrontare qualsiasi impresa. tenendo conto della forza disponibile (circa 400 uomini), fu rapidamente costituito un reggimento di formazione su quattro battaglioni, con effettivi ridotti, al comando dei quali furono assegnati i seguenti ufficiali, tenendo conto del grado e dell’anzianità: i. battaglione maggiore froncillo giuseppe; ii. battaglione maggiore cacace oliviero; iii. battaglione maggiore palmese amedeo; iv. battaglione capitano molino armando. al comando delle compagnie (due per btg.) e di alcuni plotoni furono assegnati i seguenti ufficiali: capitano fumarola raffaele; capitano strada adolfo; capitano gaetani michele; capitano cervone salvatore; capitano orgera mario; tenente i.g.s. macchi luigi; tenente i.g.s. fruliani giuseppe; tenente cevoli giorgio; tenente talò luigi; tenente compl. cirillo domenico; s.tenente gaggino adriano; s.tenente di compl. spena giuseppe e s.tenente di compl. catoni alpinolo. aiutante maggiore: capitano donati oreste. erano al mio seguito anche i tenenti de laurentis augusto e ognibene giorgio incaricati di parlamentare la resa. i sottotenenti fasulo gaetano e diretto dario con i reparti da loro comandati ci raggiunsero successivamente nei pressi della prefettura. primo obbiettivo assegnato a questa legione era l’attacco e l’occupazione del palazzo della prefettura. il concetto d’azione da seguire era quello di bloccare il corpo di caseggiati posti fra il corso venezia, via baretti, viale maino, viale bianca maria, via bellini, via della passione, via visconte di modrone e via s. damiano e quindi con una massa di manovra, attaccare ed occupare l’obbiettivo fissato. il perimetro del suddetto corpo di caseggiati venne ripartito in tre settori affidati rispettivamente al i, al ii e al iii battaglione mentre